La pesca con l’arco è caratterizzata da tre
fasi distinte e importanti che concorrono al successo della cattura:
a) penetrazione b) presa sulla preda c) recupero |
- La Penetrazione è in
funzione
della forza dell’arco, forma della
punta e peso della freccia. - La Presa sul pesce è determinata dalla forma, lunghezza e resistenza del/degli ardiglioni. - Il Recupero è l’operazione più delicata perché essendo l’ultima può vanificare quanto fatto fino a quel momento e richiede accorgimenti particolari in presenza di prede importanti. Riguardo a penetrazione e presa, usando una punta piramidale con doppio ardiglione otteniamo il miglior compromesso su ogni preda ittica di qualunque dimensione utilizzando la classica freccia con il filo attaccato sull’asola vicino la cocca. È come se il pesce trovasse un appoggio su cui fare leva e ad ogni suo movimento l’asta produce una lacerazione dei tessuti con conseguente perdita della presa, nonostante la punta sia ben strutturata. |
ATTREZZI NECESSARI |
1) Filo
trecciato sottile ad alta resistenza al taglio e all’abrasione.
2)
Colla
cianoacrilica.
3)
Forbici.
4)
Asta finita
già appesantita (senza inserto incollato)
5)
Inserto
filettato per punta
6)
Punta con
doppio ardiglione e punta piramidale munita di foro passante. |
PROCEDURA PER REALIZZAZIONE DELLA FRECCIA BIG FISH |
Si realizza un’asta da
freccia come già indicato con l’unica differenza che nella parte
inferiore si incolla internamente solo la borra in cuoio per
bloccare i pallini/sabbia
ma non l’inserto che deve essere inserito e aderire solo grazie al proprio attrito. |
Si procede con la creazione dell’asola vicino la cocca come già
indicato con l’unica differenza che uno dei capi di filo che passa sotto la legatura non deve essere tagliato ma rimanere lungo ca. 25 cm. |
Su
uno spezzone di filo lungo quanto la freccia si realizza un asola con
doppio nodo e si passa attraverso il foro presente sulla punta facendola passare dietro gli ardiglioni per bloccarla. |
Adesso si realizza, per collegare i due fili, un nodo “uni
doppio” scorrevole
lasciando gli estremi lunghi qualche mm. in modo che possano essere manipolati. |
Con inserto inserito nell’asta e punta montata si trazionano i
due nodi scorrevoli per avere il filo adiacente alla freccia ad evitare interferenze nell’uscita dalla finestra dell’arco. |
Se il lavoro descritto è stato eseguito con attenzione, una volta che la punta
da pesca trapasserà il pesce, con una leggera trazione del filo l'inserto/punta si sfilerà dall'asta che, pur restando attaccata non avrà nessuna valenza nel recupero se non il proprio peso. |
ATTENZIONE
Utilizzando archi potenti e prevedendo superfici d'impatto molto dure potrebbe emergere un problema in quanto, non essendo l'inserto incollato, tutta la forza d'impatto viene scaricata esclusivamente sullo spessore dell'asta in carbonio provocandone la rottura. Si può ovviare utilizzando un collarino che viene fornito di serire su alcune aste della Carbon Express pensato per risolvere lo stesso problema sulla cocca. Noi possiamo invertirne la funzionalità, ovviamente incollandolo sull'asta con colla epossidica, anche per non perderlo dopo ogni tiro. Questo accessorio è il Bull Dog Nock Collar della Carbon Express e sulle aste Predator 60-75 calza perfettamente il modello di colore verde presente sulle aste Pile Drive 250 e 350. Altra soluzione, meno raffinata, è quella di utilizzare uno spezzone di 3-4 cm. di lunghezza ricavato da un'asta in alluminio del diametro interno perfettamente uguale al diametro esterno dell'asta da pesca che si vuole usare. |
NOTE PARTICOLARI |
Non è facile riuscire a mettere a punto una freccia da pesca a causa dell'elevato peso, la mancanza di impennaggio e l'inerzia del filo a cui è legata. Inevitabilmente è d'obbligo una sperimentazione "sull'acqua" prima di riuscire nell'intento, solitamente più impegnativo di quello che si usa fare per il tiro sul campo. Come da protocollo arcieristico, la freccia deve essere sincronizzata con la potenza dell'arco, l'allungo dell'arciere e il tipo di sgancio. Per questa operazione si deve lavorare sulla lunghezza dell'asta insieme al peso dell'asta e della punta.
Asta marca CARBON EXPRESS, mod. PREDATOR II 45-60,
lasciata a tutta lunghezza di 31”
Asta marca CARBON EXPRESS, mod. PREDATOR II 60-75,
lasciata a tutta lunghezza di 31”
Funziona egregiamente su archi tradizionali tra 50 e 60 libbre opportunamente messa a punto lavorando su lunghezza e peso della punta.
Un numero elevato di arcieri pescatori, con tipologie diverse di arco, allungo e libbraggio hanno potuto trovare in queste due soluzioni una giusta indicazione di partenza per poi arrivare ad una taratura individuale variando il peso della punta e lunghezza dell'asta. La realizzazione della punta piramidale e l'inserimento dell'ardiglione/i riduce il peso originario della punta e anche la sua lunghezza.- La punta da 200 gr. con ardiglione singolo si riduce a ca. 175 gr. - La punta da 250 gr. con ardiglione singolo si riduce a ca. 220 gr. - La punta da 300 gr. con ardiglione doppio si riduce a ca. 265 gr. Su prede importanti è preferibile usare la punta piramidale e il doppio ardiglione in acciaio armonico. Per fare queste modifiche non è sufficiente la lunghezza della punta da 125 o 150 grani che troviamo sul mercato nazionale. Le punte di peso maggiore, fino a 300 grani, possono essere reperite negli U.S.A. alla Three Rivers Archery. Su prede modeste e volendo mantenere la punta conica originale, inserendo un solo ardiglione, la migliore da utilizzare per avere la maggiore penetrazione è quella ad Ogiva (bullet point), a seguire le Combo e per ultime le Field. In questo caso si può modificare anche una punta da 125 grani ma si deve rinunciare alla punta piramidale che ridurrebbe troppo la lunghezza complessiva costringendoci a collocare l'ardiglione troppo vicino al punto d'impatto. La procedura descritta per l'inserimento dell'ardiglione è la stessa per il tondino di ottone e per quello in acciaio armonico. Ovviamente l'acciaio è più difficoltoso da piegare e tagliare. |