I COLTELLI di Veriano Marchi



Una passione dedicata a ricercare nel Coltello, il valore di un oggetto esclusivo, attraverso l'essenza delle forme e la cura del particolare.





 

Non si riesce a sopravvivere in natura se non si dispone di un utensile che taglia, questo adesso come nella preistoria.
Per tale ragione
il coltello ha rappresentato, in assoluto, il primo manufatto che l'essere umano ha dovuto costruirsi.

Mi ha sempre colpito il fascino che un coltello riesce a provocare, anche in persone completamente estrane al suo utilizzo pratico.

Questo perchè evoca inconsciamente un antico legame, sopito ma presente, con le prime lame in pietra dei nostri antenati.


Il coltello può essere usato solo per necessità, come un semplice utensile, o amarlo oltre la sua naturale vocazione, tenendolo sempre affilato, pulendolo con cura dopo l'uso e provando piacere nel guardarlo e maneggiarlo.

Non sono mai riuscito a concepire un coltello solo come un oggetto da esposizione, per quanto possa essere realizzato con lavorazioni rifinitissime e materiali preziosi.

C
redo che un vero appassionato sia tale solo se sente il desiderio di usare i propri coltelli, magari anche solo su una bistecca.

Passare del legno degli archi
all'acciaio dei coltelli è stata un'evoluzione naturale essendo, arco e coltello, elementi che fanno parte del mio mondo, morbosamente legato alla caccia e la pesca.

Per fare un coltello ci vogliono ore di lavoro ripagate dalla soddisfazione di possedere
una "cosa bella", poterla guardare e maneggiare apprezzandone le linee e gustarne i particolari ma, soprattutto, riconoscervi il proprio pensiero.

* Normalmente
realizzo i miei coltelli in acciaio inox  ATS-34.
* Eseguo il procedimento di bonifica con forno a controllo elettronico della temperatura per ottenere la durezza che mi serve.
* Per le impugnature impiego vari materiali ma prediligo quelli naturali (corni e legni stabilizzati).
* I foderi, lisci o sbalzati, sono realizzati a mano con cuoio a concia vegetale e cuciti con tendine artificiale. (www.arcostile.it)

* Sulla
barra di acciaio disegno il profilo della lama e procedo alla definizione del coltello per asportazione. 
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Dopo il trattamento di bonifica porto la lama finita con vari passaggi fino alla satinatura o lucidatura. 
* Applico le guardie in acciaio inox 416, mediante due pins, sempre dello stesso acciaio, che vengono ribattuti. 
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Caratterizzo i miei coltelli con una lavorazione a sbalzo del piatto di lama che risulta "bucciardato".
* Qualche volta eseguo la  stessa lavorazione anche sulle guardie. 
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Procedo poi all'applicazione delle guancette fissate con perni a vite in acciaio inox o con pins a mosaico. 
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Il tutto viene lavorato con varie gradazioni di carta vetrata fino alla lucidatura o satinatura finale mediante apposite paste. 

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Infine imprimo il mio logo sulla lama mediante elettroincisione. 


Foto e ringraziamenti

Gli archi di Veriano Marchi




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