PREVENZIONE E LOTTA CONTRO LE ZECCHE

Dr. Francesco Cadeddu

 

 

 

PREMESSA
Nelle stagioni primaverile-estive le zecche sono puntualmente presenti nelle nostre campagne, specie in prossimità delle aziende zootecniche. E’ peraltro in costante crescita il riscontro del parassita nei centri abitati, in considerazione del fatto che la popolazione canina è sempre in aumento, in particolare quella dei cani randagi. La zecca piu pericolosa, dal punto di vista della trasmissione all’uomo delle connesse patologie, è quella che predilige il cane quale ospite d’elezione. Nel territorio del centro della Sardegna si sono verificati in questi ultimi anni diversi casi di persone ricoverate in ospedale perchè colpite da rickettsiosi o forme allergiche conseguenti a puntura da zecca. La stampa locale ha altresì riportato alcuni casi di persone decedute, sempre per fatti legati a morso da zecca.
 
COSA SONO LE ZECCHE
- Ematofagi
- Le zecche sono parassiti che utilizzano un piatto unico: il sangue.
- Parassiti di mammiferi e uccelli
- In natura esistono centinaia di tipi di zecche che si nutrono di sangue di mammiferi e di uccelli. Fra i mammiferi che vengono colpiti dall’infestazione da zecche ricordiamo i bovini, gli equini, gli ovi-caprini, i suini, gli animali selvatici, i cani e i gatti.
- arassita dell'uomo (zecca del cane)
- La zecca che talvolta colpisce l’uomo, creando seri problemi, è quella che comunemente attacca il cane (ospite d’elezione) e che in termini scientifici  viene chiamata “Rhipicephalus Sanguineus”.
 
DOVE SI TROVANO LE ZECCHE
Autunno-Inverno

Nelle stagioni fredde le zecche vivono in una forma di letargo tenendosi protette dalle avversità climatiche sotto la vegetazione o sotto le pietre.

Esse si possono interrare fino ad una profondità di 10 cm.

 
Zone rurali
In campagna le zecche rimangono nascoste nei cespugli e nei fili d’erba fresca o secca, in attesa del passaggio dell’ospite su cui aggrapparsi.
 
Aree urbane
Le zecche tendono a colonizzare anche nei centri abitati dove in inverno rimangono protette dalle avversità atmosferiche nelle crepe e nelle fessure dei muri e delle strade. Nelle stagioni favorevoli per il loro sviluppo, si muovono lungo i muri, i marciapiedi e le strade, alla ricerca dei cani, dei gatti e, eventualmente, dell’uomo.
 
Peli animali-cute

E’ sufficiente che l’ospite sfiori la zecca che questa, grazie a speciali ventose, si porta sui suoi peli, sulla cute o, nel caso dell’uomo, sugli abiti.

Da questo momento il parassita inizia la ricerca del sito di cute dove poter infiggere la testa (rostro).

 
QUANDO SI SVILUPPANO LE ZECCHE
Primavera-Estate
Con l’inizio della bella stagione le zecche abbandonano lo stato di letargo e vanno alla ricerca di un pasto di sangue, attratte dalla anidride carbonica, dal calore corporeo e dalle vibrazioni provocate dal movimento degli ospiti. Per la germinazione delle uova la temperatura ambientale ottimale si aggira intorno a 15 – 20 °C.
 
CICLO EVOLUTIVO DELLE ZECCHE
Zecca femmina
Dopo l’accoppiamento ed un completo pasto di sangue, la femmina produce tantissime uova che vengono emesse avvolte da una sostanza particolare che le tiene unite ed allo stesso tempo le protegge dalla avversità ambientali, in particolare dalla disidratazione.
 
Attesa dell'ospite
Le larve delle zecche sentono da subito la necessità di effettuare il pasto di sangue. Si portano preferenzialmente sugli steli dell’erba in attesa del passaggio dell’animale, o si spostano attratte dagli stimoli fisici e chimici prodotti dagli ospiti.
 
Organo di Haller
Nel primo paio di zampe della zecca di trova l’organo di Haller, altamente sensitivo e capace di percepire gli stimoli fisici e meccanici (calore emesso dal corpo dell’ospite e qualsiasi vibrazioni provocate dal movimento dell’animale). L’organo di Haller è in grado di rilevare anche gli stimoli chimici come l’anidride carbonica.
 
PERICOLOSITA’ DELLE ZECCHE
Azione traumatica
La zecca, per poter prelevare il sangue, deve infiggere la propria testa (rostro) nel sottocute dell’ospite. Con la prima coppia di arti foggiata a mo’ di forbice, il parassita incide la pelle senza provocare dolore nell’animale perché  nella saliva è presente una sostanza a forte azione anestetica. Il rostro viene fissato saldamente ai lembi della ferita, grazie ad una sostanza cementante, sempre presente nella saliva della zecca.
 
Azione anemizzante

Una volta che si è ben ancorata nella cute dell’ospite, il parassita inizia il pasto. Il prelievo di sangue viene facilitato da una sostanza ad azione emorragica secreta dall’acaro con la saliva. La zecca, a differenza della zanzara, non spreca energia per aspirare il sangue: sfrutta l’onda elastica derivante dall’attività cardiocircolatoria dell’animale ospite.

La zecca trattiene la parte corpuscolata del sangue e rigurgita la parte liquida. Questo significa che una zecca, prelevando la parte secca del sangue, acquisisce una grande quantità di materiale ematico pari a 3 – 4 volte il proprio peso a digiuno. Nel caso in cui l’animale ospite viene interessato da un certo numero di zecche, va pericolosamente incontro ad uno stato di anemia.

 
Azione allergizzante
Alcuni ospiti, compreso l’uomo, possono reagire in forma esuberante di fronte al contatto con la saliva della zecca ed andare incontro ad uno stato allergico, con esito talvolta letale quando si perviene allo shock anafilattico.
 
Azione neurotossica
La zecca, sempre tramite la saliva, può inoculare delle sostanze lesive del sistema nervoso dell’ospite, provocando così dei fatti di paresi e paralisi. L’azione neurotossica è facilitata dal fatto che la zecca preferisce localizzarsi nei siti anatomici che, oltre a essere riccamente vascolarizzati, sono allo stesso tempo abbondantemente innervati per cui la lesione nervosa assume una rapida diffusione ascendente.
 
Azione vettoriale di malattiele di malattie
Nel caso in cui l’animale ospite sia un portatore di patologie, le zecche, con il prelievo di sangue, assumono gli agenti di tali malattie, i quali vengono inoculati ad un altro animale dalla stessa zecca, oppure, tramite l’ovaio,    passano  alle nuove generazioni di zecche. In Sardegna, una delle più frequenti malattie che la zecca del cane trasmette all’uomo è la Rickettsiosi, malattia che può portare a morte una persona se la terapia specifica non viene fatta ,oppure, se viene praticata tardivamente.
 
PREVENZIONE E LOTTA ANTIPARASSITARIA
Zone incolte - Aree agricole
Ogni anno i Sindaci emettono le ordinanze che impongono ai proprietari di terreni prospicienti le strade pubbliche di effettuare la pulizia dalle sterpaglie. Tutto ciò si rende necessario, oltre che per prevenire gli incendi, anche per creare alle zecche un habitat sfavorevole e allo stesso tempo per facilitare un’eventuale  disinfestazione.
 
Centri urbani
Gli enti preposti alla prevenzione delle infestazioni da zecche, ogni anno devono mettere in campo tutte quelle azioni atte a mantenere in ordine e pulite le aree pubbliche destinate ai giuochi dei bambini (parco giuochi, giardini ed aiuole). L’habitat ideale per lo sviluppo dei parassiti nei centri abitati si crea, in particolare, nelle aree urbane degradate o fatte oggetto di discariche, le quali costituiscono un punto di attrazione degli animali randagi, con conseguente diffusione delle zecche.
 
Aziende zootecniche
Negli allevamenti zootecnici è facile trovare dei cani tenuti permanentemente alla catena. L’area su cui l’animale può muoversi costituisce un vivaio di zecche nei vari stadi evolutivi (forme adulte, larve e uova). Questo deve essere il sito obbligato dell’intervento di disinfestazione.
 
Cani da guardia, da caccia, d’affezione
Tutte le aree destinate ai cani urbani (giardini e canili) costituiscono un potenziale sito di moltiplicazione e diffusione delle zecche se non ci si attiva a tenere l’ambiente pulito e se, periodicamente, non si fanno le disinfestazioni.
 
Prevenzione e controllo del randagismo
Esistono delle leggi nazionali e regionali che prevedono la costruzione di canili ed il servizio di accalappiacani. Ciononostante la situazione del randagismo è affidata quasi completamente alle iniziative del volontariato, per cui l’animale randagio costituisce ancora una mina vagante per varie malattie infettive, comprese quelle trasmesse tramite la puntura delle zecche.
 
CURARSI DEL PROPRIO CANE
 Antiparassitari sul cane

Con l’inizio della primavera, quando le condizioni climatiche si stabilizzano su valori favorevoli al risveglio delle zecche e alla germinazione delle uova è  bene applicare al cane il collare antizecche il quale, al contatto del caldo umido della regione del collo dell’animale, libera una sostanza antiparassitaria.

In commercio esistono degli antiparassitari che possono essere usati per applicazione spray oppure mediante una soluzione che viene distribuita lungo la schiena dell’animale. Tutti questi prodotti tendono a sciogliersi nel grasso dei peli e della pelle, e si estendono a tutto il corpo dell’animale.

 
Disinfestazione cuccia, canile, ambienti frequentati dai cani
Le zecche tendono a riprodursi attivamente nelle aree dove sono presenti i cani in quanto hanno così l’opportunità di avere una alimentazione ottimale. Questi ambienti sono pertanto dei punti fondamentali dove concentrare l’azione di disinfestazione. Oltre all’uso di prodotti chimici è consigliabile l’impiego della fiamma a pressione per meglio agire sui parassiti e sulle uova annidatisi nelle crepe.
 
Rientro passeggiate, rientro attività venatorie
Al rientro dalla passeggiata con il cane, oppure, al rientro dall’attività venatoria, è sempre prudente controllare se qualche zecca si è inserita sui peli o sulla cute del nostro amico fedele. Se l’animale ha il pelo folto, basta massaggiare su tutto il corpo e, con la sensibilità dei polpastrelli, si può rilevare la presenza di una formazione solida che potrebbe essere il corpo di una zecca. E’ sufficiente trovare l’acaro una volta e poi si diventa “maestri”.
 
COME SI ASPORTANO LE ZECCHE
Guanti - pinzette
Avere a che fare con le zecche costituisce sempre un fatto a rischio, per cui è prudente usare guanti e pinzette quando si tratta di manipolare il corpo del parassita specialmente nelle fasi di asportazione dalla cute.
 
Batuffolo cotone
La zecca può essere allontanata dal corpo dell’animale ospite con un prodotto acaricida oppure cospargendo il parassita con etere, olio, benzina o gasolio. L’acaro, nella fase preagonica o nella fase di asfissia provocata dall’otturazione dei pori respiratori, retrae il rostro e può essere facilmente staccato.
 
Distruzione parassiti
Quando dalla cute si stacca una zecca sazia di sangue si è soliti schiacciarla con la scarpa o con qualche altro oggetto. Questa operazione comporta una dispersione nell’ambiente del sangue e degli eventuali agenti infettivi con tutti i rischi di contagio. Una volta che le zecche sono state asportate dalla cute dell’ospite, queste vanno distrutte con la fiamma.
 
 Disinfezione punto infissione zecca
Il punto in cui era infissa la zecca rimane comunque una ferita aperta, già infetta da germi portati dalla zecca o facilmente infettabile successivamente. E’ sempre bene effettuare una buona disinfezione.
 
Consultare il medico
Quando una persona viene punta da una zecca deve in ogni caso consultare il medico di famiglia perché esiste sempre il rischio che il parassita possa aver trasmesso delle malattie. Se a distanza di una settimana dalla puntura da parte del parassita compaiono mal di testa, dolori articolari e febbre, bisogna senza indugio procedere all’esame di laboratorio ed alla terapia specifica.
 
Una guida nata da un’efficace sinergia fra alunni, insegnanti e veterinari.

Progetto educazione alla salute

 

Un gruppo d’insegnanti e gli alunni di una classe della Scuola Media Statale di Borore (Nuoro), partendo dalle considerazioni sintetizzate in premessa, hanno condotto, nell’a.s. 1997/98, un progetto di educazione alla salute che prevedeva, tra 1’altro, lo studio delle zecche che vivono nell’ambiente e 1’individuazione di metodi di difesa dal parassita. Tale progetto ha avuto il supporto del Servizio Veterinario AUSL n° 3 – Nuoro, sia per ciò che riguarda lo sviluppo delle tematiche relative alle zoonosi urbane e zootecniche, sia per la stesura della guida ”Prevenzione e lotta contro le infestazioni da zecche”.

 
Risultati raggiunti
 

A contatto casuale con le zecche e durante le prove simulate di puntura da parte del parassita, i giovani allievi hanno dimostrato di aver fatto propri i concetti di prevenzione tratti dalla guida, dimostrando una notevole capacità di gestire correttamente la situazione a rischio.

Altro elemento interessante è sicuramente dato dal fatto che alcuni ragazzi hanno manifestato la capacità di insegnare con efficacia ai compagni le norme ed i comportamenti in ”situazione”.

 
Finalità della guida
 
La guida, realizzata per offrire ai ragazzi una base didattica e uno strumento di riferimento nella gestione del ”rischio zecche” durante le simulazioni praticate nel campo/scuola svoltosi nella montagna di Bolotana (Nuoro), viene qui riproposta per rendere partecipi altri di un’utile esperienza e per diffondere la cultura della prevenzione.
 

Autore:

Dr. Francesco Cadeddu, Via San Sergio n°21 – Borore (Nuoro).

Veterinario Dirigente 1° livello – AUSL n° 3 – NUORO.

Abitazione: Tel. 0785 86351

Ufficio:Tel. 0785 72755

 

 

 

 

Zecca del cane 
( Rhipicephalus sanguineus)
Zecca in attesa dell’ospite

 
   
   
Femmina che depone le uova

Zecche gonfie di sangue sul padiglione

auricolare di un animale

   
   
   
Rostro della zecca
Eritema attorno alla puntura della zecca
   

 

 

Ho ricevuto una nota interessante da un arciere su questo argomento
con cui  mi sembra corretto integrare questo articolo.

Sono un toxophilo dilettante e mi sto godendo le varie sezioni del vs. sito, ho avuto modo di leggere anche la sezione riguardante le zecche, argomento purtroppo d'attualità nelle mie zone (Bellunese e Carnia).
Vorrei segnalarle una piccola imprecisione, che potrebbe però avere conseguenze potenzialmente gravi.
Lei indica, tra i sistemi per rimuovere la zecca, quello che è stato per lungo tempo in voga un po' dappertutto, e cioè quello di bagnare la zecca con il rostro ancora infisso nella pelle dell'ospite con liquidi irritanti, in maniera che si stacchi da sola: vorrei metterla in guardia a tal proposito.
Infatti l'utilizzo di queste tecniche (olio o acqua per farla soffocare, benzina, alcool o altri urticanti, o la fiamma o la brace di una sigaretta) aumenta il pericolo di contagio nel caso la zecca sia portatrice di malattie quali la richettsiosi, la borelliosi, la TBE o altre.
Questo perchè una volta disturbata disturbata e irritata la zecca tende a rigurgitare il pasto, aumentando così il rischio di riversare nel circolo sanguigno dell'ospite i batteri o i virus di cui è portatrice

L'unico sistema che sembra sicuro in tal senso è quello meccanico.

Ci sono molti siti che ne descrivono la pratica, riassumo brevemente dicendo che prevede l'utilizzo di una pinzetta che deve prendere la zecca aderendo il più possibile alla pelle, e la rimuove facendola ruotare leggermente
 
Il rischio che il rostro possa rimanere sottocute ed eventualmente dare luogo ad una infezione è decisamente preferibile al rischio di venire contagiati dal rigurgito!
Durante l'operazione, per i medesimi motivi, è importante non "spremere" la zecca, che si svuoterebbe all'interno dell'ospite.

Mi scuso se le faccio presente questa cosa, ma ritengo sia un dovere dare le informazioni il più precise possibili per cercare di arginare questa autentica piaga,
che non sta purtroppo trovando alcun ostacolo alla sua espansione.

Credo che qualsiasi contributo, anche il mio modestissimo in questo momento, possa essere importante
la ringrazio per l'attenzione e mi scusa ancora per il tempo che le ho fatto perdere.
 

Cordiali saluti
Stefano Codogno